martedì 28 aprile 2015

Andrew Lesnie Rip......

Stroncato da un attacco cardiaco all’età di 59 anni, è venuto a mancare Andrew Lesnie, uno dei più importanti direttori della fotografia dell’ultimo ventennio; vincitore di numerosi premi tra cui un Oscar nel 2002 per Il Signore degli Anellli – La Compagnia dell’Anello, è stato anche il primo cinematographer a girare con la tecnica HFR.

Anche io oggi lo voglio ricordare .....





E poi pensi di chiudere tutto..

Ciao a tutti,
questo è un post di sfogo....
Sono giorni che mi chiedo il perchè stia scrivendo quì ...sicuramente per piacere personale ma anche per confrontarmi con chi ha le mie stesse passioni...ma dopo un pochino che il blog ha aperto non sto trovando molti riscontri..forse perchè i contenuti non sono interessanti..forse perchè non ho molta visibilità ma sembra sempre più di confrontarmi solo con me stessa.
Non dico che non sia bello scrivere per parlare con la propria anima e per rilassarsi ma in questo periodo mi sento come dire una Tolkieniana solitaria che non viene presa molto in considerazione...perchè forse considerata non all'altezza di parlare di tutto ciò.
Forse mi prenderò un periodo di pausa per pensare a come portare avanti questo spazietto...i giorni scorsi ho pensato di chiudere tutto quanto e di cominciare a scrivere gli articoli su un semplice diario...,ma nel mio cervellino c'è una vocina che mi dice; " Laurelin non farlo"....quindi ho un grande ? nella testa!

Mi serve un periodo per decidere cosa fare e poi vi farò sapere ...spero che tutto mi sia più chiaro in breve tempo...



A presto...

Ultimi click lagosi!






sabato 11 aprile 2015

Bye bye Tom Loback...




Tom Loback viene da New YorkUSA. Agli inizi degli anni novanta Tom era uno degli illustratori più conosciuti dei racconti di Tolkin e i suoi lavori, conosciuti in tutto il mondo vennero pubblicati in molti magazines come Beyond Bree di cui Tom ideò il logo, Vinyar Tengwar, Mythlore, Parma Eldalamberon, Little Gwaihir e altri. Diventò uno studioso della lingua elfica e accompagnò i suoi lavori con piccole composizioni scritte in cirth e tengwar. Qualcuno afferma che il suo stile ricorda molto l'arte dell'Est Europa. Come artista viene riconosciuto per i molti dettagli e le sue creazioni ci esprimono quanto Loback fosse conoscitore etnologia e archeologia . 

Ho appena saputo che questo meraviglioso artista è deceduto il 5 marzo , stroncato da un tumore al pancreas. 
Voglio ricordarlo così....con alcune sue meravigliose opere. 





La primavera secondo i miei occhi



scatto nuovissimo...piccolissimi fiorellini del mio giardino! 

Fëanturi: scopriamo la parola...Appendice di Lorien/Irmo e Mandos

Fëanturi, i "Signori degli Spiriti", è un titolo dato ai fratelli Mandos e Lórien.
Il nome fu creato perché i due fratelli avevano una sfera di influenza oltre lo spirito. Lórien era il signore delle visioni e dei sogni, Mandos aveva il potere di controllare gli spiriti dei Figli di Ilúvatar, che accoglieva nelle sue aule dopo la morte.
 Nienna invece era  definita "sorella dei Fëanturi".


Dizionario Tolkieniano: Lorien/Irmo

"I Fëanturi, signori di spiriti, sono fratelli, e per lo più son detti Mandos e Lórien. Questi però a rigor di termine sono i nomi dei luoghi in cui dimorano, mentre i loro veri sono Nàmo e Irmo."
           Tolkien -Il Silmarillion




Lórien è un Vala il cui vero nome è in realtà Irmo. Egli infatti viene generalmente chiamato Lórien perchè questo è il nome dei giardini in cui risiede a Valinor,dove risiedono numerosi spiriti, è uno dei Feanturi , è fratello di Mandos e Nienna ed è lo sposo di Este.


Che compito riveste Lorien???
Irmo è il Signore dei Sogni e delle Visioni.



Quando il Sole e la Luna furono posizionati nei loro percorsi, Varda propose che i due vascelli avrebbero dovuto viaggiare nell'Ilmen e non più in alto. Ma fu in gran parte dovuto alle preghiere di Lórien ed Estë i quali dissero che il sonno e il riposo sarebbero stati in questo modo banditi dalla Terra che Varda cambiò il suo parere e permise un tempo notturno.
Dopo la nascita di Fëanor, sua madre Míriel venne meno e Manwë la consegnò alle cure di Lórien.

Irmo, il minore, è signore delle visioni e dei sogni. I suoi giardini stanno in Lórien, nella terra dei Valar, e sono i più belli di tutti i luoghi del mondo, affollati di molti spiriti. Estë la gentile, che medica ferite e stanchezza, è la sua sposa. Grigio è l’abito di Estë; e il riposo è il suo dono. Di giorno non s’aggira, ma dorme su un’isola nel lago di Lórellin ombreggiato d’alberi. Dalle fonti di Irmo ed Estë, tutti coloro che dimorano in Valinor traggono riposo e sollievo dal fardello di Arda.

         Tolkien -Il Silmarillion 

giovedì 9 aprile 2015

Dizionario Tolkieniano: Tulkas

Ed ecco a voi Tulkas in tutta la sua forza!!!!

« Ma, nel pieno della guerra, uno spirito di grande forza e di grande ardimento accorse in aiuto dei Valar, avendo udito, nel cielo lontano, che nel Piccolo Regno era in corso una battaglia; e Arda si colmò del suono della sua risata. Giunse così Tulkas il Forte la cui collera si abbatté come un vento impetuoso, disperdendo nubi e tenebre di fronte a sé. »
(J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion)


È uno dei Valar ed è  chiamato Astaldo, il Valoroso. Detto Il Forte, è descritto come Il più grande per forza e gesta di valore. Nessa è la sua sposa.
Tulkas era il guerrafondaio per eccellenza fra gli Ainur e fu l'ultimo a scendere in Arda, in quanto  aiutò gli altri quando seppe della loro guerra con Melkor. Melkor fuggì prima che lui arrivasse e si dice che quando la sua risata riempì Arda, l'oscuro signore tremò. Morgoth odiò profondamente Tulkas, infatti ogni azione di Melkor fu organizzata in modo tale che Tulkas non avrebbe potuto intervenire. Per esempio, dopo la costruzione delle Due Lampade e la seconda battaglia tra i Valar e Melkor ad Almaren, Tulkas sposò Nessa e ci fu una grande festa. Sfinito per la battaglia combattuta si riposò, e Melkor decise che l'ora di ritornare a combattere era giunta, attaccando le Due Lampade.

"Allora Tulkas s’avanzò in veste di campione dei Valar, e combattè con lui e lo atterrò; e Melkor fu legato con la catena Angainor che Aulë aveva forgiata, e condotto in cattività; e il mondo ebbe pace per una lunga era."

          Tolkien Il Silmarillion 
Tulkas viene descritto nel Silmarillion come entusiasta delle battaglie e dalle prove di forza, come Ares per i greci.Non monta cavalli, perché può superare qualsiasi creatura con la corsa, e non maneggia armi in quanto un suo pugno basta ed avanza. Durante la prima guerra contro Morgoth, Tulkas combatte contro quest'ultimo in veste di campione dei Valar e davanti a lui si mise a ridere. Caratterialmente non si arrabbia spesso, ma allo stesso tempo è anche lento a perdonare  Viene considerato molto scarso come consigliere, dato il suo carattere poco diplomatico, ma sicuramente è un amico fidato.



 Alla prossima definizione cari amici e amiche!

mercoledì 8 aprile 2015

Dizionario Tolkieniano :Orome

Nuovo episodio del nostro Dizionario Tolkieniano!!!!! 



Oromë è un possente signore. Ha forza minore di Tulkas, ed è più spaventoso nella collera; laddove Tulkas sempre ride, nel diporto e in guerra, e anche in faccia a Melkor rideva durante le battaglie di prima che gli Elfi nascessero. Oromë amava le contrade della Terra di mezzo, e le lasciò a contraggenio e giunse per ultimo in Valinor; e sovente, in tempi antichi, riandava a est superando i monti, e con il suo esercito tornava ai colli e alle piane.
                  (Tolkien , Il Silmarillion)







Oromë è uno dei Valar descritti nel Silmarillion da Tolkien. Il suo nome in Quenya significa Corno Suonante, è anche conosciuto come AldaronArawBémaTauronIl Grande CacciatoreIl Grande Cavaliere e Signore di Foreste. Ha come sorella  Nessa, mentre la sua sposa è Vána.



Durante gli Anni degli Alberi ( Laurelin e Telperion) Orome andò a dimorare in Aman,  nelle cui foreste  continuò a cacciare. Fu proprio lui a trovare gli Elfi poco dopo il loro risveglio a Cuiviénen. Egli era il più forte fra i cacciatori, e fu molto attivo nelle lotte contro Morgoth. Aveva un grande corno, il Valaróma, il cui suono sconvolgeva e spaventava tutte le creature di Morgoth, e un enorme destriero dal manto più bianco della neve di giorno e grigio argento di notte e dagli zoccoli dorati, che chiamava Nahar.





È un cacciatore di mostri e bestie feroci, che si diletta di cavalli e cani; e ama tutti gli alberi, ragion per cui è detto Aldaron e, dai Sindar, Tauron, cioè Signore di Foreste. Nahar è il nome del suo cavallo, bianco al sole e che splende argenteo la notte. Valaróma, così si chiama il suo grande corno, il cui suono è simile all’ascendere del Sole nello scarlatto o al lampo che si staglia squarciando le nuvole. Lo si udiva al di sopra di tutti i corni del suo esercito, nei boschi che Yavanna ha fatto crescere in Valinor; ché ivi Oromë addestrava le sue genti e le sue bestie all’inseguimento delle cattive creature di Melkor.

          (Tolkien, Il Silmarillion)

Curiosità Tolkieniane: La parola Hobbit e la prima volta che fu scritta!

A cavallo tra gli anni '20 e '30 Tolkien aveva già iniziato a scrivere il  Legendarium, ma come la maggior parte di noi fan sa che la sua  prima occupazione  era ovviamente quella di professore a Oxford . 



Un giorno, mentre correggeva dei compiti di esame , Tolkien trovò una pagina lasciata bianca e su questo foglio  una frase che, a quel punto, egli stesso riusciva a malapena a capire, una frase che ora per noi significa moltissimo: «In un buco nella terra viveva uno hobbit». La parola «hobbit», che egli non aveva mai usato prima, intrigò il professore e lo spinse a esplorare la storia e il concetto nella sua testa. 

sabato 4 aprile 2015

Curiosità del mondo Tolkieniano:Il signore degli Anelli è una trilogia?????




Noi sappiamo che la maggior parte delle versioni del Signore degli Anelli   è stata pubblicata in tre volumi, ed è stata adattata da Peter Jackson in tre film. In realtà l’opera era pensata come un singolo racconto, separato in sei libri, e quindi non ci si può riferire al libro come una  «trilogia». Secondo Tolkien, i tre volumi in cui l’opera è stata divisa non dovrebbero essere considerati autonomi, un concetto che avrebbe contribuito a un senso di «informità» dell’opera.