Sauron viene annientato e la guerra dell'anello ha fine...tutte le sofferenze sono andate vie e non resta che ricostruire e sanare quello che è stato distrutto e avvelenato..
Oggi fra noi amanti di Tolkien si celebra il Tolkien Reading Day...festeggiamo la sconfitta di Sauron leggendo qualcosa del nostro amato scrittore.
Io ho scelto di rileggere il capitolo "Il campo di Cormallen" e quì sopra potete vedere una foto scattata dal mio cellulare a testimone di quanto il lavoro di Tolkien rieccheggia ancora nei nostri giorni...e devo dire sempre più forte.
Quando si legge Tolkien non lo si fa solo per la magia che traspare dalle sue parole...ma lo si fa perchè oramai nel nostro cuore i suoi scritti hanno un posto d'onore o privilegiato!
Molti lo definiscono " Maestro"...può sembrare ridondante come aggettivo ma secondo me lui è stato non solo maestro di retorica, dialettica e di FANTASY ma soprattutto maestro di onori , principi e valori...con lui possiamo riflettere sul significato di molte cose della vita e cercare di migliorare noi stessi .
Se non avete ancora potuto leggere qualcosa di suo io vi consiglio di farlo..potete pensare che il fantasy di un genere di serie B ma secondo me potete cambiare idea molto facilmente!
vi lascio con questo passo:
Ebbe una rapida visione di nubi turbinanti, in mezzo alle quali si ergevano torri e muraglie, alte come colline, incima a un grande trono nelle montagne, al di sopra di mille e mille voragini incommensurabili: fossati e cortili imponenti,prigioni buie e ripide come rupi, immensi cancelli d'acciaio e di diamante. Ma poi, tutto scomparve.
Le torri crollarono e le montagne franarono, le muraglie si sbriciolarono cadendo in frantumi, mentre immense spirali di fumo e di vapore si sprigionavano sempre più in alto, e come onde ruggenti dalle creste incrinate e spumeggianti si riversavano su tutta la terra.
Finalmente si udì un rombo che crebbe sino a divenire un boato ruggente; la terra tremò, la pianura si sollevò scricchiolando e l'Orodrúin oscillò. La sua cima spaccata vomitò fiumi di fuoco. I cieli furono sconvolti da tuoni e squarciati da fulmini.
Un torrente di pioggia nera, tagliente come fruste, sgorgò dalle cateratte celesti.
Nel cuore della tempesta, con un grido più lacerante di ogni altro rumore, squarciando le nuvole come dardi infocati, arrivarono i Nazgûl e, come ingoiati dalle rovine dei monti e dei cieli, gracchiarono, appassirono e scomparvero.
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