« E nella morte ritrova la libertà. »
Nina Sayers è una ballerina che danza in
una compagnia di ballo di New York che sta attraversando un momento di crisi.
Abita con la madre Erica,possessiva e opprimente, che morbosamente la tratta come una ragazzina.
Tuttavia, Nina sembra felice così. Una notte, Nina sogna di essere la prima
ballerina di una versione un po’ dalle venature dark de "Il Lago dei Cigni". Il giorno
seguente nella metropolitana nota una ragazza, di cui non riesce a scorgere il
volto, che compie dei gesti simili ai suoi in modo quasi speculare. Quando il
direttore artistico Thomas Leroy annuncia la propria intenzione di sostituire
Beth, la prima ballerina, e di allestire come spettacolo di apertura della
nuova stagione teatrale "Il Lago dei Cigni", Nina spera che il suo
sogno diventi realtà. È disposta a tutto pur di avere la parte e la ottiene,
malgrado Thomas sia convinto che la ragazza sia perfetta nel ruolo del Cigno
Bianco, ma troppo poco passionale, erotica ed incisiva per quello del Cigno Nero. Nina si allena
,superando i suoi limiti mentali
,cercando di migliorarsi e di convincere Leroy della propria abilità artistica.
Intanto fra lei e Lily, la ragazza che aveva visto nella metropolitana e che è
una nuova ballerina della compagnia,nasce un rapporto ambiguo di amore e odio,
che la induce a temere che Lily voglia sottrarle il ruolo. Un dualismo analogo
a quello che separa e unisce il Cigno Bianco e il Cigno Nero. Si potrebbe dire che
il film sia lineare e consequenziale ma invece nasconde dietro questo telo
semplice e incisivo una storia complessa ed articolata, nelle cui trame è
possibile perdersi.
Film del 2010 diretto da Darren Aronofsky, interpretato da Natalie Portman, Mila
Kunis e Vincel
Cassel offre diversi spunti molto attuali e tematiche direi
adolescenziali. La protagonista vive i
drammi di noi ragazzi portarti all’esasperazione:l'autolesionismo, la repressione emotiva, la sessuofobia, i
disturbi alimentari, la proiezione antagonista su chi le suscita attrazione sono
i segni di questa intensa conflittualità interiore che trova il suo massimo
nell'autodistruzione intesa come superamento dei propri limiti per raggiungere
l'estasi della perfezione. Non ci sono due Nina diverse, ma una sola che odia
il proprio corpo e quella parte di stessa, che vive come una proiezione della
personalità materna che proietta su di lei le proprie speranze e le imputa i
propri fallimenti e i propri sogni infranti.
La scoperta della sessualità segna nell'adolescente il momento del distacco dai genitori e la presa di coscienza e di conoscenza del proprio corpo.
La scoperta della sessualità segna nell'adolescente il momento del distacco dai genitori e la presa di coscienza e di conoscenza del proprio corpo.
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