venerdì 19 dicembre 2014

Dizionario Tolkieniano: Manwe

Ma Manwë era il fratello di Melkor nella mente di Ilùvatar, ed era lo strumento principale del secondo tema che Ilùvatar aveva fatto risuonare di contro alla dissonanza di Melkor; e chiamò a sé molti spiriti sia minori che maggiori, ed essi discesero sui campi di Arda e aiutarono Manwë, per tema che Melkor potesse impedire per sempre il compimento della loro fatica, e la terra imbozzacchisse prima ancora di fiorire.

           Tolkien (Il Silmarillion)




Manwe








 
Manwe ( che significa Benedetto) è il maggiore e più nobile dei Valar , fratello di Melkor e sposo di Varda. 
E' quello più vicino ad Iluvatar e che meglio ne comprende il disegno, è il più puro di cuore, il più nobile e il più maestoso,. 
Signore del reame di Arda, predilige i venti e le nuvole, e quindi ha il soprannome di Sùlimo, ovvero Signore del Respiro di Arda. 


Due immagini di Manwe a me molto care!!!



Il suo trono si trova sulla vetta del Taniquetil, il monte di Valinor , e da quì domina e controlla Arda con l'aiuto delle Aquile, suoi messaggeri. 
E' vestito di azzurro, e stringe nel pugno uno scettro di zaffiro. 
Dopo la creazione di Arda, ne  divenne  Supremo Sovrano  in quanto vicario di Eru sulla terra, tuttavia restava sempre sincronizzato con i pensieri di Iluvatar  e spesso con il pensiero lo raggiungeva e ci parlava.
Era un giudice  delle azioni degli altri e diresse lui i lavori di Aule in Valinor. 
Fu lui a guidare gli altri per le arie che circondano Arda volando con le sue ali. 
Radunò lui insieme a Varda la luce aurea e argentea dalle tre arie che Aule utilizzò per le lampade che poi consacrò. 
Creò  gli uccelli e i venti e  con parole di tuono inoltre circondò i fuochi e i geli di Melkor. Egli possiede occhi che penetrano qualsiasi cosa e gli uccelli gli fanno da messaggeri.
 Le sue trombe hanno un rumore fragoroso e in esse vi è grazie al suo spirito e alla sua magia un'eco della Grande Musica.
 È inoltre un grande pensatore e oratore.







 Fu lui che insegnò agli Elfi i canti, i poemi e le poesie, come Supremo Sovrano fu gentile e clemente. 

Ma Manwë Sùlimo, il supremo e il santissimo dei Valar, se ne stava ai confini di Aman, non dimentico delle Terre Esterne. Ché il suo trono era collocato maestoso sul pinnacolo di Taniquetil, la più alta delle montagne del mondo, che si drizza al limite del mare. Spiriti in forma di falchi e aquile andavano e venivano di continuo volando alle sue aule; e i loro occhi potevano penetrare le profondità dei mari e fin le caverne nascoste sotto il mondo. Così essi recavano notizia a Manwë di tutto ciò che accadeva in Arda; pure, certe cose erano celate persino agli occhi di Manwë e dei suoi servi, poiché là dove Melkor sedeva immerso nei suoi scuri pensieri, si stendevano ombre impenetrabili.
Manwë non si preoccupa del proprio onore, non è geloso del proprio potere, ma tutto governa in pace.

           Tolkien (Il Silmarillion)

E da oggi il Dizionario Tolkieniano si dedicherà al novero dei Valar!!!!
Di Melkor abbiamo già parlato, oggi ho affrontato la figura di Manwe e la prossima volta cioè questa domenica sera uscirà un articolo su Varda!

A presto a tutti e buona serata!!!!

un bacione 

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